Ieri sera siamo stati all’oratorio di Inzago, a raccontare i progressi del nostro progetto, ringraziando della generosa donazione che, grazie agli incassi del mercatino, ci hanno destinato anche quest’anno.
E’ stata una bella serata, con tante domande dei presenti: ‘che paese è il Senegal?’, ‘avete pensate anche alle bambine?’ etc.
Ma una signora, in particolare, ci ha colpito: “di solito quando sento di associazioni attive in Africa, fanno ospedali, scuole o pozzi, il bello del vostro progetto è che vi occupate di sport, c’è un motivo particolare?”
Ha risposto Ale, il nostro capitano: “Ci sono due motivi. Il primo è che nel viaggio in autobus del 2006 abbiamo visto che bastava lanciare un pallone per terra per farlo diventare straordinario elemento di integrazione, gioco e sorriso, anche per quei bambini costretti a vivere per strada. Era come se improvvisamente tornassero i bambini che dovrebbero essere tutti i giorni. Il secondo è che ciascuno ha le proprie competenze e capacità, questo era il tema sul quale noi volontari ci sentivamo di poter dare meglio il nostro contributo. Il messaggio che vogliamo dare è che ciascuno può dare una mano per aiutare chi è stato meno fortunato di noi, basta volerlo”.