Nel villaggio della Maratona, al Parco Sempione, ci siamo ritrovati dopo la gara con tutti coloro che hanno deciso di correre raccogliendo fondi per il nostro progetto di un centro sportivo per i bambini di strada di Saint-Louis.
In totale eravamo 116 (27 staffette e 6 maratoneti) e siamo arrivati tutti – nessuno escluso -al traguardo.
C’è chi ha corso l’ultimo chilometro vestito da panda, chi da Forrest Gump, chi con la maschera di Horatio Caine, chi con la bandiera del Senegal dipinta in viso, chi con la coda di cavallo, chi suonando una vuvuzela, chi ha corso in costume, chi si è rapato a zero, chi ha baciato una ragazza diversa ogni km, chi ha mangiato una cotoletta dopo 15 anni di vegetarianesimo, chi ha corso travestito da minions. Poi c’è chi ha semplicemente corso, ma magari non l’aveva mai fatto. C’è anche chi non ha corso, ma facendo il tifo a bordo percorso forse ha corso più di tutti gli altri.
Grazie all’impegno che ognuno ha messo nella raccolta fondi, ora abbiamo tutte le risorse necessarie per avviare i lavori delle prime strutture: infermeria, magazzino, due classi e gli spogliatoi.
Non si è trattato solo di soldi, la cosa più bella è stato l’entusiasmo che la corsa è riuscita a generare, tanto nei volontari “storici” dell’associazione, quanto in chi ci ha conosciuto da poco. Stare bene insieme, in nome di una buona causa, divertirsi e fare del bene a sé stessi facendo del bene agli altri: questo è Senegol.